Il 16 giugno era di venerdì, finalmente una bella mattina soleggiata dopo un periodo piuttosto piovoso.
La veloce avanzata degli Alleati, dopo la caduta di Roma il 4 giugno, era ormai arrivata da noi; il 14 era stata liberata Orvieto senza combattimenti, grazie ad un accordo, promosso dal vescovo Mons. Francesco Pieri, tra il comandante tedesco, il Tenente Colonnello Alfred Lersen, e gli inglesi.
Il giorno successivo, il 15, il presidio tedesco di Ficulle era caduto dopo una violenta battaglia: due carri inglesi M4 Sherman, quelli in testa alla colonna che scendeva dal monte Nibbio proveniente da Orvieto, erano ancora in fiamme un centinaio di metri prima del cimitero e sarebbero rimasti lì a lungo, sepolti in un campo di grano, prima di essere recuperati solo diversi anni dopo.
Il capostazione di Carnaiola Scalo (così si chiamava la attuale stazione ferroviaria di Fabro), che abitava a metà strada tra Faiolo e Montegabbione, portò trafelato la notizia dell'imminente arrivo degli Alleati, provenienti da Fabro; gli abitanti delle case fuori delle mura si raccolsero per lo più nel rifugio antiaereo che era all'interno del paese, altri preferirono nascondersi negli scantinati oppure in campagna...
Lo storico inglese Cyril Ray scrive:
"A mezzogiorno del 16 giugno i Northamptons lanciarono un attacco contro Montegabbione, a metà strada tra Orvieto ed il lago Trasimeno, con il supporto dell'artiglieria, della Wiltshire Yeomanry e di un gruppo di mortai di appoggio. Incontrarono una dura opposizione, e la conquista di questo piccolo centro si rivelò una delle migliori azioni mai combattute dal Battaglione.
Il paese si ergeva su una collina e aveva completo controllo sul nostro avvicinamento. Il battaglione si raccolse all'interno di un bosco - la campagna era vicina e la cooperazione con i carri armati quindi difficile. Dopo un concentramento iniziale la compagnia "A", il cui compito era catturare il paese, cominciò ad avanzare. Le prime 2000 yarde [circa 1800 metri] furono semplici, con la copertura offerta dagli alberi, ma non appena raggiunsero il terreno aperto furono accolti con scariche di fuoco di fucili.
L'8° plotone, comandato dal tenente Terry, avanzò verso la scuola, uno dei punti chiave della città, mentre il 9° plotone, comandato dal tenente Pulleyn, che poco dopo sarebbe stato ferito ad entrambe le braccia, avanzò verso un grosso edificio sulla destra e il 7° plotone rimase più in basso come plotone di fuoco [di copertura]. Dopo una breve schermaglia la scuola e l'altro edificio vennero conquistati; i plotoni vennero raggiunti dal Comando di Compagnia nella scuola, dove per parecchie ore furono esposti al fuoco dei fucili e delle mitragliatrici proveniente dalle case di fronte.
Nel frattempo, la compagnia "C", comandata dal Maggiore Newby, era entrata nel paese, e gli uomini del 7° plotone, occupando una casa vicina, dovettero fare un salto di 30 piedi dalla veranda, uno alla volta, quando l'edificio venne avvolto dalle fiamme.
Il Maggiore Crocker, della compagnia "S", tornando indietro verso il Comando di Battaglione, ai piedi del paese, accompagnato dal cappellano militare, il Capitano Elworthy, riuscì a dirigere il fuoco dai carri armati del Reggimento Wiltshire verso i punti ancora in mani nemiche. Il contrattacco previsto non arrivò mai, e quando la compagnia "C" entrò nel paese la mattina successiva trovò che il nemico si era ritirato durante la notte."
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