domenica 30 agosto 2009

La battaglia di Montegabbione - 16 giugno 1944





Il 16 giugno era di venerdì, finalmente una bella mattina soleggiata dopo un periodo piuttosto piovoso.
La veloce avanzata degli Alleati, dopo la caduta di Roma il 4 giugno, era ormai arrivata da noi; il 14 era stata liberata Orvieto senza combattimenti, grazie ad un accordo, promosso dal vescovo Mons. Francesco Pieri, tra il comandante tedesco, il Tenente Colonnello Alfred Lersen, e gli inglesi.
Il giorno successivo, il 15, il presidio tedesco di Ficulle era caduto dopo una violenta battaglia: due carri inglesi M4 Sherman, quelli in testa alla colonna che scendeva dal monte Nibbio proveniente da Orvieto, erano ancora in fiamme un centinaio di metri prima del cimitero e sarebbero rimasti lì a lungo, sepolti in un campo di grano, prima di essere recuperati solo diversi anni dopo.





Il capostazione di Carnaiola Scalo (così si chiamava la attuale stazione ferroviaria di Fabro), che abitava a metà strada tra Faiolo e Montegabbione, portò trafelato la notizia dell'imminente arrivo degli Alleati, provenienti da Fabro; gli abitanti delle case fuori delle mura si raccolsero per lo più nel rifugio antiaereo che era all'interno del paese, altri preferirono nascondersi negli scantinati oppure in campagna...

Lo storico inglese Cyril Ray scrive:

"A mezzogiorno del 16 giugno i Northamptons lanciarono un attacco contro Montegabbione, a metà strada tra Orvieto ed il lago Trasimeno, con il supporto dell'artiglieria, della Wiltshire Yeomanry e di un gruppo di mortai di appoggio. Incontrarono una dura opposizione, e la conquista di questo piccolo centro si rivelò una delle migliori azioni mai combattute dal Battaglione.
Il paese si ergeva su una collina e aveva completo controllo sul nostro avvicinamento. Il battaglione si raccolse all'interno di un bosco - la campagna era vicina e la cooperazione con i carri armati quindi difficile. Dopo un concentramento iniziale la compagnia "A", il cui compito era catturare il paese, cominciò ad avanzare. Le prime 2000 yarde [circa 1800 metri] furono semplici, con la copertura offerta dagli alberi, ma non appena raggiunsero il terreno aperto furono accolti con scariche di fuoco di fucili.
L'8° plotone, comandato dal tenente Terry, avanzò verso la scuola, uno dei punti chiave della città, mentre il 9° plotone, comandato dal tenente Pulleyn, che poco dopo sarebbe stato ferito ad entrambe le braccia, avanzò verso un grosso edificio sulla destra e il 7° plotone rimase più in basso come plotone di fuoco [di copertura]. Dopo una breve schermaglia la scuola e l'altro edificio vennero conquistati; i plotoni vennero raggiunti dal Comando di Compagnia nella scuola, dove per parecchie ore furono esposti al fuoco dei fucili e delle mitragliatrici proveniente dalle case di fronte.





Nel frattempo, la compagnia "C", comandata dal Maggiore Newby, era entrata nel paese, e gli uomini del 7° plotone, occupando una casa vicina, dovettero fare un salto di 30 piedi dalla veranda, uno alla volta, quando l'edificio venne avvolto dalle fiamme.
Il Maggiore Crocker, della compagnia "S", tornando indietro verso il Comando di Battaglione, ai piedi del paese, accompagnato dal cappellano militare, il Capitano Elworthy, riuscì a dirigere il fuoco dai carri armati del Reggimento Wiltshire verso i punti ancora in mani nemiche. Il contrattacco previsto non arrivò mai, e quando la compagnia "C" entrò nel paese la mattina successiva trovò che il nemico si era ritirato durante la notte."

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sabato 29 agosto 2009

Il bombardamento della Domenica delle Palme 1944


Molti anziani dei nostri paesi ricordano la Domenica delle Palme del 1944 come il giorno di più intensi bombardamenti di tutta la guerra.

Effettivamente, come si evince dai documenti di archivio americani, ormai desecretati, quel giorno una impressionante formazione di 48 aerei solcò ripetutamente i cieli delle nostre valli, sganciando qualcosa come 43 tonnellate di bombe.



La mattina del 2 aprile 1944, alle 08:40, 24 bombardieri B-25 del 321st Bomb Group (6 aerei del 447th Squadron, 6 del 445th Squadron, 6 del 448th Squadron e 6 del 446th Squadron) si levano in volo da una base aerea in Corsica. Sono scortati da una squadra di 24 caccia P-47.

L'obiettivo della missione è la distruzione di un ponte ferroviario vicino a Ficulle; si tratta del ponte sul torrente Ritorto, che si trova all'uscita delle gallerie, andando da Fabro a Orvieto. Alle 10:55, come pianificato, i bombardieri sorvolano i nostri paesi...


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mercoledì 26 agosto 2009

Il ponte sulla ferrovia e la grande esplosione del 6 aprile 1944


Il bombardamento tattico fu una costante della strategia militare applicata dalle forze alleate in Italia dall'armistizio del settembre 1943 fino alla definitiva liberazione dall'occupazione tedesca, il 25 aprile 1945.
Negli archivi di un giornale americano abbiamo scovato una telefoto, pubblicata su diversi quotidiani americani nel maggio 1944, che rappresentava un colpo eccezionale messo a segno da un bombardiere alleato B-26 Marauder...



La didascalia parla di un "direct hit" (colpo diretto) eccezionale: Un colpo diretto di un bombardiere B-26 Marauder esplode il 6 aprile contro un treno che trasporta rifornimenti tedeschi alle truppe nel sud Italia sopra un ponte ferroviario vicino Ficulle, 50 miglia a nord di Roma, sulla via verso Firenze. L'attacco faceva parte della "Operation Strangle" contro il sistema di trasporti nemico.



Era la tarda mattinata del 6 aprile 1944, quando le sirene dell'allarme antiaereo risuonarono lugubri nei nostri paesi; una formazione di 24 bombardieri alleati proveniente dalla Corsica si apprestava ad attaccare...

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domenica 23 agosto 2009

20 agosto 1949 - 20 agosto 2009




20 agosto 1949. Nando ha 10 anni, Alberto 8 anni, Giulio 7 anni e Virgilio 6 anni. Tra i rovi che costeggiano una strada sterrata trovano uno strano oggetto, e cominciano a giocarci. E' una granata da mortaio da 47 millimetri inglese, residuato del passaggio del fronte di cinque anni prima. Di lì a poco un boato fa rabbrividire gli abitanti di Faiolo, piccolo borgo a 3 chilometri da Montegabbione. Quattro vite innocenti sono spezzate, una intera comunità è gettata nel dolore.



20 agosto 2009. Ben 60 anni dopo, la nostra comunità si decide finalmente a ricordare collettivamente quel momento drammatico, ricordo fino ad oggi vissuto con addolorata compostezza esclusivamente nell'intimità delle famiglie che quel giorno hanno perso quei cari innocenti. Dopo una bella cerimonia religiosa con il nostro vescovo Mons. Giovanni Scanavino, è stata realizzata una lapide commemorativa, con l'intervento della fanfara dell'Arma dei Carabinieri.

La nostra bravissima Romina Moretti, appartenente alla famiglia delle vittime, ha scritto e pubblicato una bella e commovente memoria, dal titolo: "Ricordo - Infinito crepuscolo". Nei prossimi giorni ne troverete un estratto su montegabbione.net.



sabato 22 agosto 2009

Montegabbione - la storia siamo noi?


La storia siamo noi, nessuno si senta escluso... canta Francesco De Gregori, ed ha proprio ragione; magari è la "piccola" storia, quella dei singoli, quella dei nostri vecchi, quella che un giorno porteranno con sé forse senza nessuno che la ricordi più, quella che non finirà mai nei libri di Storia, ebbene è proprio quella che può emozionarci in modo inaspettato e può farci capire un po' meglio sia noi stessi che il nostro passato, anche a proposito della "grande" storia...



E' online: www.montegabbione.net,
sito sul quale verranno pubblicati i lavori di ricostruzione storica condotti da un gruppo di appassionati ricercatori. Il primo tema che cercheremo di sviluppare è il cosiddetto passaggio del fronte del giugno 1944.